👁 Cosa rende una immagine piacevole agli occhi?
👁 E se ci fosse una regola o meglio ancora una formula scientifica della bellezza?
👩🏻 Vi racconto una storia, ma arriviamoci per gradi…
🕵🏻♀ Quando sei alla ricerca del capo perfetto per la tua occasione speciale come ti comporti? Comincia a girare negozio per negozio e, quella che all’inizio doveva essere una esperienza di shopping divertente ed emozionale, si risolve in una situazione tutt’altro che rilassante, ma in uno spreco di tempo ed in un aumento di stress e agitazione non solo per te, ma anche a quella povera amica/fidanzato/marito che ha deciso, incautamente, di farti compagnia.
🏃🏻♀ Non solo ti presenti in ogni negozio senza essere accolta da un caldo sorriso e dal minimo della buona educazione, ossia il “buongiorno”, ma ti trovi anche a confrontarti con addette alla vendite che hanno come unico scopo quella di vendere. Sono venditrici, inutile chiamarle in modo diverso, con aggettivi altisonanti come personal shopper o vendeuse o qualunque atra parola che suona come un piatto di nouvelle cuisine che ti lascia la pancia vuota.
🍽 Parliamo come mangiamo, questo, sapete, è il fil rouge, di tutto il nostro gruppo. Sono venditrici, venditrici che devono portare a casa un obiettivo aziendale: uno scontrino più alto. Assolutamente non c’è nulla da scandalizzarsi, è lavoro.
Ma qui tutta la differenza può, anzi, la farà l’etica della commessa che può essere:
👉🏻 o una venditrice senza scrupoli che cerca, con chissà che tecnica di persuasione, di concludere la vendita.
👉🏻 O, invece, farà correttamente il suo lavoro: non insistendo nella vendita ma neanche elemosinando nel far vedere i diversi capi, nel far provare i differenti modelli. Sembra che questi capi pesino come un macigno per la svogliatezza con cui NON vengono proposti!
🔦 Dovresti fare un corso di shopping e stile prima di fare qualsiasi acquisto, per trovare il capo che valorizzi la tua unicità e la tua e, solo tua, forma del corpo.
❗ Ma dove lo trovi il tempo, ma soprattutto perché dovresti farlo visto che dovrebbero esserci delle professioniste in grado di consigliarti obiettivamente e non soggettivamente?
👉🏻 Quante volte hai affidato il tuo desiderio di apparire più bella, più seducente, più in forma alla venditrice di turno che si è limitata svogliatamente ad offrirti un semplice “secondo me… “
❗ Il tempo dei consigli soggettivi e dei pareri personali è terminato… e grazie al fatto che tu hai speso qualche minuto del tuo tempo a leggere questo post potrai ora dare un buon consiglio non solo a te stessa, ma a tutti coloro che ami.
📜 Ma ritorniamo alla nostra storia.
👁 Cosa accomuna il disporsi dei semi in un girasole, il senso di bellezza che percepiamo difronte alla nascita di venere del Botticelli o difronte al Partenone di Atene, sino a giungere alla forma delle galassie?
👉🏻 È la bellezza delle loro PROPORZIONI, tutte legate ad un piccolo numero, noto col nome di sezione aurea o PHI greco e che corrisponde ad 1,6.
La storia di questo numero ha appassionato matematici come Pitagora od Euclidee, ha ispirato Leonardo ed ha fatto innamorare filosofi come Socrate, Platone e Aristotele.
👂🏻 I greci antichi credevano che la bellezza avesse 3 ingredienti: simmetria, proporzioni ed armonia. Aristotele fu il primo a studiare la bellezza e la definì come “una questione di ordine e misure”. Secondo questo grande filosofo la bellezza può essere condensata in una formula matematica. Questa formula matematica è il numero 1.618 denominato phi greco o sezione aurea.
👉🏻 E, così, apprenderemo, osservandoci, che il rapporto tra la nostra altezza e la distanza dall’ombelico da terra è uguale a PHI. Io sono 175 cm e la distanza dall’ombelico a terra è di 110 cm. 175:110=1.59
👉🏻 E la distanza dalla spalla alla punta delle dita divisa per la distanza dal gomito alla punta delle dita è di nuovo phi. Misuratevi per credere! Ecco le mie di misure. 70:42=1.66
👉🏻 La distanza dal fianco al pavimento diviso per la distanza dal fianco al ginocchio dà ancora phi. Prendendo sempre me come esempio: 110:68=1.61
👉🏻 Le articolazioni delle dita, le sezioni della colonna vertebrale rispettano sempre la “divina proporzione” e così per il volto. Tutto è matematica come dicevano i pitagorici, tutto è arte.
👁 L’occhio umano sembra avere un piacere istintivo VERSO qualsiasi forma che segua questa proporzione.
✔ E se applicassi questa piccola “regola matematica” alle proporzioni dei capi che indossi ed alle proporzioni dei capi stessi sulla tua figura?
🔍 Quante volte ti è capitato di guardarti allo specchio e di pensare: “cosa c’è che non va nella mia immagine?”
😎 Probabilmente c’era qualcosa di “sbagliato” nelle proporzioni del tuo outfit: loro, le proporzioni, sono le fondamenta della nostra immagine, anche se spesso non ne siamo consapevoli.
🔦 Da oggi in poi anche tu puoi applicare quella che nella moda viene definita come la regola dei terzi e che consiste nel creare outfit con capi che hanno, tra loro, proporzioni tra loro diverse:
◾1/3 sopra e 2/3 sotto (ad esempio una blusa infilata dentro ad una gonna lunga)
◾2/3 sopra ed 1/3 sotto (ad esempio un maxi blazer con una mini gonna)
🧍🏻♀ Quando indossiamo outfit con la proporzione 50/50 (1:1) (maglia e pantalone presentano, tra loro, la stessa lunghezza) inscatoliamo la nostra immagine, creando un effetto meno allungante otticamente.
🎨 Non è magia è solo studio consapevolezza del ruolo della propria professione: gli abiti parlano al nostro posto, dicono ciò che sentiamo e che proviamo in un determinato momento. La stessa cosa fanno i colori, che possono esprimere un nostro stato d’animo.
🙋🏼♀️ Possiamo essere solo venditrici? No! siamo molto di più!